Clan-Destini in Burkina Faso

Campo di lavoro e di amicizia agosto 2013
Gruppo Scout Casale I

La Route, il campo per eccellenza di ogni clan – i più grandi di un gruppo scout – in Africa era nell’aria e nella testa da molto tempo. Ci abbiamo provato nel 2012 ma non aveva funzionato, allora abbiamo deciso di provare un’altra strada, un’altra route, appunto. L’incontro con i Fratelli è stato emozionante, ci hanno convinti subito con la loro esperienza, la loro sicurezza e la loro calma accogliente.

La guida e lo scout sono cortesi

Il clan però doveva essere preparato: tre settimane così lontani e così giovani (16-20 anni) non potevano essere prese alla leggera. La preparazione è stata lunga, tecnica, emozionante, coinvolgente. Abbiamo deciso di coinvolgere tutti i ragazzi del gruppo scout, dai castorini (5-7 anni), ai lupetti (8-10) e esploratori e guide (11-15) e anche le loro famiglie.

La guida e lo scout si rendono utili e aiutano gli altri

Ci siamo preparati camminando, faticando, digiunando, conoscendo nel nostro territorio africani che hanno lasciato la loro casa per vivere nella nostra nebbia; ci siamo preparati conoscendo meglio Marisa e Albino e Giancarlo, i nostri accompagnatori; ci siamo conosciuti meglio tra di noi e soprattutto abbiamo conosciuto meglio noi stessi, i nostri limiti, i nostri sogni.

La guida e lo scout sanno obbedire

La Route è stata fantastica. Ha superato le aspettative di tutti, anche se pure su quelle avevamo puntato in alto. Vivere con i Fratelli è stato davvero essere lì con loro, non ospiti, ma fratelli insieme.

La guida e lo scout pongono il loro onore nel meritare fiducia

Il lavoro insieme per tinteggiare la scuola, per rimboschire di acacie, per piantare la Jatropha, ci ha fatto sentire a volte deboli rispetto alla forza e al sorriso sempre presente sui volti dei Fratelli. Però il risultato è stato eccellente: le aule risplendevano, le acacie pure e la Jatropha era lì da vedere: 1.400 piantine lottano per crescere.

La guida e lo scout amano e rispettano la natura, e sono laboriosi ed economi.

E poi l’opportunità di conoscere gli scout burkinabè, passare con loro due giorni di giochi, danze. Come fai a non sentirti fratello?

La guida e lo scout sono amici di tutti e fratelli di ogni altro scout

E poi l’hotel maternel, i bambini e le ragazze madri, i loro occhi comunque ridenti e i loro sorrisi accoglienti e grati.

La guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà

Per non parlare delle comunità di accoglienza per le ragazze fuggite ai matrimoni combinati e per le donne allontanate dai villaggi in quanto “streghe”: quanta laboriosità, quanta gioia nella danza, quanta voglia di conoscerci.

La guida e lo scout sono puri di pensieri parole ed azioni

Il mercato con la sua ressa di lavoratori venditori orgogliosi dei loro prodotti, trovare un ricordo da portare a casa alla famiglia, agli amici; trovare un motivo per dare ancora un po’ a chi ha poco. Riuscire ad essere essenziali senza rinunciare alle cose belle.

La guida e lo scout sono leali

La Promessa e la Legge Scout ci hanno accompagnato durante questa Route come ci hanno accompagnato i Fratelli e tutte le persone che dall’Italia ci hanno aiutato a restare con i piedi per terra e con la testa al di là dei problemi. Ora stiamo rielaborando quanto vissuto, cerchiamo di raccontarlo a chi non c’era, anche se è difficile trasmettere l’esperienza.

Ci siamo resi conto che qualcosa in noi è già cambiato, altro si modificherà e facciamo fatica a riadattarci ai ritmi di prima. Ma l’amore e la serenità che abbiamo ricevuto ci aiuteranno, nella quotidianità, a cercare soprattutto di fare del nostro meglio per cambiare qui quello che là abbiamo scoperto essere ciò che conta.

Buona Strada!

 

 

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